« Qualcuno
dice: «Sono malato, lo vedete bene». E in effetti si vede che è malato,
ma ad essere colpita è solo una parte del suo corpo. Se egli non smette
di insistere sulla sua malattia, è come se si identificasse con la
parte malata e le desse la possibilità di occupare la totalità del
terreno, non solo sul piano fisico ma anche sul piano psichico.
Chi è gravemente malato deve dire a se stesso: «Il mio corpo è malato, è vero, ma io, figlio di Dio, scintilla divina, non posso essere malato». E questa convinzione lo pone al di sopra della malattia: egli non si identifica con il proprio corpo ma con il proprio spirito, che vive nella luce e nell'eternità. Decidendo di applicare la legge della preminenza dello spirito, costui dapprima produrrà dei cambiamenti nella regione del pensiero. Questi cambiamenti influenzeranno poi la regione del sentimento, della sensazione, e questi finiranno per concretizzarsi nel piano fisico, portando miglioramenti e a volte anche la guarigione. » |
Omraam Mikhaël Aïvanhov |
martedì 24 marzo 2015
Amore - in qualunque sua forma, lì c'è Dio
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