"Un ragazzino ha messo tra le pagine di un libro il fiore che la sua amica gli ha dato. Certo, poco tempo dopo, i petali sono avvizziti, scoloriti, ma che importa? Ogni volta che lui lo guarda, gli sembra che attraverso quel fiore la sua amata gli sorrida e gli dica mille cose. Il ragazzo si mette il fiore sul cuore, vi posa le labbra; esso è come un talismano che gli apre le porte del cielo, e lui è colmo di gioia, si sente ispirato, diventa poeta. Ma il tempo passa, ed ecco che le relazioni con quella fanciulla non gli sembrano più così ideali: adesso nota a malapena il fiore tra le pagine del libro; quel fiore non gli dice più niente, è come se fosse diventato muto. E poi, un giorno, finisce per gettarlo.
Allora, cos’è accaduto? Il fiore era sempre lì, non era cambiato, ma il ragazzo invece sì, era cambiato. Era stato lui a rendere quel fiore un talismano, ed è stato lui a togliergli il suo potere. La conclusione da trarre da questo esempio è che di per sé un oggetto è indefinito; è il nostro modo di considerarlo che può fare di esso un talismano.""Given a flower by the young girl he loves, a boy places it between the pages of a book. After a short while, of course, the petals wilt and fade, but what does it matter? Each time he gazes at this flower, it seems to him that his beloved is smiling at him and telling him a thousand things. He places it against his heart and touches it with his lips; for him it is a talisman which opens the doors of heaven. He is filled with joy, he feels inspired, and he becomes a poet.