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lunedì 18 gennaio 2016

Situazione degli altri (Entrare nella) - un esercizio da fare quotidianamente / putting yourself in the situation of others - an exercise to do every day / entrer dans la Situation des autres - un exercice à faire quotidiennement / Situation der anderen - sich in sie hineinversetzen; eine tägliche Übung / A te pune în situația altora - un exercițiu de făcut zilnic / Zich inleven in andermans situatie - een dagelijkse oefening

"Per loro natura, gli esseri umani non sono portati a mettersi nei panni degli altri, e da ciò derivano molti errori di giudizio, molte ingiustizie e crudeltà. Nel momento in cui state per pronunciarvi su una persona, che cosa sapete della situazione in cui si trova?... Allora, prima di criticarla o accusarla, almeno per qualche minuto fate lo sforzo di mettervi al suo posto: forse vi renderete conto che, se foste nei suoi panni, vi comportereste dieci volte peggio di lei. 
Vale davvero la pena cercare di mettersi nei panni di quelle persone che trovate sgradevoli e che siete sempre pronti a condannare. Solo pochi minuti di questo esercizio ripetuto ogni giorno, e guadagnerete qualità come la pazienza, l’indulgenza, la dolcezza e la generosità, i cui benefici andranno sia a voi che a loro."

"People do not spontaneously put themselves in the situation of those around them. This is how so many errors of judgment and so much injustice and cruelty arise. When you are about to give your opinion of someone, ask yourself what you know of their situation.

mercoledì 21 ottobre 2015

Pazienza - una volontà sostenuta dall’intelletto e dal cuore / Patience - a will supported by the mind and heart / Het geduld - een wilsuiting die ondersteund wordt door het verstand en het hart / Răbdarea - o voință susținută de intelect și inimă

"Quali che siano le difficoltà da superare, si può dire che chi non si lascia abbattere andrà molto lontano. Voi chiedete: «Non lasciarsi mai abbattere... Com’è possibile?». Con la buona volontà. Sì, la buona volontà, perché la volontà da sola non è sufficiente. Davanti alle difficoltà non basta stringere i denti o i pugni dicendo: «Resisterò», perché non è certo che si riesca ad essere più forti degli avvenimenti, e ci si esaurisce.
Ciò che io chiamo “buona volontà” è una volontà sostenuta da un intelletto che cerca di comprendere gli avvenimenti traendone una lezione e da un cuore sempre aperto agli altri. La buona volontà è anche una forma di pazienza: niente la scoraggia. Ecco perché la pazienza è una qualità che deve accompagnare tutte le altre: occorre essere saggi e pazienti, essere generosi e pazienti, essere forti e pazienti, altrimenti tutte quelle qualità che sono la saggezza, la generosità, la forza ecc. perdono rapidamente potere. "